mercoledì 3 giugno 2009



ANNARITA CAMPO- Intervista


di L. S. Strano



D:Quando ha capito di voler fare questo lavoro?

R:Da piccolina. E’ una risposta che danno tutti, ma tutti sin da bambini siamo attratti da tutto ciò che riguarda l’arte. Io ho sempre amato la musica, la pittura, i films. L’ho capito quando ho iniziato a toccare con mano la prima telecamera. Mio padre aveva una 8mm e quando vidi per la prima volta dentro l’obbiettivo, capì quanto tutto questo mi affascinasse…. Naturalmente iniziai riprendendo mio padre, in tutto quello che faceva. Grazie alla mia passione abbiamo immagini di papà che altrimenti non avremmo……. Poi iniziai a filmare le convention politiche, ho a casa filmati dei primi comizi della Prestigiacomo e di altri nomi illustri della politica, e tante altre cose..

D:Quando decise di provarci?

R:Quando un giorno dissi a mio padre che volevo fare un film, lui mi sostenne sin da subito, perché aveva capito da subito le mie doti e poi guardandomi negli occhi vide la mia determinazione. Mamma invece, siccome con lei non avevamo quel rapporto di complicità che abbiamo adesso, si mise a ridere e mi disse di pensare a studiare. Io invece feci quello che volevo fare, ho sempre fatto quello che volevo fare! Quando voglio una cosa non mi fermo davanti a niente, però non sono una persona che userebbe gli altri per arrivare dove vuole, come certi che usano le mogli o i mariti per lavorare e diventare famosi, io conosco un solo mezzo: il mio talento!!!!



D:Hai incontrato il primo attore famoso che ha lavorato con te sul set di un film di Tornatore, come hai fatto per convincerlo?

R:Invece di andare a scuola un giorno, con il mio amico Saro, andammo sul set di Tornatore. Vedendolo dirigere rimasi ancora più affascinata e lì capii che questo lavoro lo avrei fatto per tutta la vita… Fu lì che appunto incontrai Giovanni Armone, mi ricordo che si stava fumando una sigaretta nella pausa tra una scena e l’altra, io mi ci avvicinai e gli dissi “Salve, sono Annarita Campo, una giovane regista. Sto realizzando un film e lei è adatto per uno dei protagonisti. Posso avere una sua partecipazione?”. Lui mi guardò e sorridendo mi disse di “sì”. Gli diedi appuntamento l’indomani nella piazza principale del mio paese, e sinceramente ero sicura che non venisse, invece venne e poi girammo insieme “La lunga strada della vita”. Una persona eccezionale, ci sentivamo spesso. Mi manca molto, è mancato qualche mese dopo mio padre. Che persona splendida. Quando feci il “Rosolini Film Festival” gli diedi un premio che poi venne a ritirare sua moglie.


D: Nel tuo stile è anche affiancare tra i protagonisti anche persone non famosi. Ma dove li scovi?

R:Diciamo che loro scovano me, ultimamente mi è capitato, in Puglia, di avere quelli che mi facevano la posta sotto l’albergo dove dormivo. Una ragazza per due giorni di fila ha dormito dentro la macchina davanti al mio albergo. Io notai la macchina, ma pensavo che aspettasse qualcuno, quando uscì mi disse che non sarebbe andata via di lì se non dopo aver parlato con me. Io quella mattina avevo fretta e dovetti andarmene, la sera tra le tante cose a cui pensavo, mi ero già dimenticata di quella ragazza. Poi la sera quando ritornai, dalla finestra mi accorsi che era ancora lì. Allora scesi, gli bussai al finestrino e gli dissi: “Dato che devi passare la notte in macchina, ti faccio compagnia così mi parli di te!”. Passammo tutta la notte a parlare in macchina. L’indomani le feci un provino e devo dire che ha talento. Oggi lavora con me!!!!


D:E Karima Ferjani, come l’hai conosciuta?

R:Karima ed io ci siamo incontrate ad una festa. Lei ha già lavorato in teatro, ha fatto diverse tournèe. Al Cinema con me è stata la sua prima volta. Poi lavora in Tunisia, in America………..


D:Come l’hai scelta?
R:Quando scelgo un’attrice donna devono piacermi tre cose: le mani, gli occhi e la camminata. Se scelgo un’attrice è perché mi hanno colpito queste tre cose… La prima cosa che ho visto di Karima era il suo modo di camminare sexy e con atteggiamenti da Diva, come doveva essere la protagonista del film. Poi non guardato tutto il resto e avevo già preso la mia decisione… A fine festa siamo andate a bere qualcosa insieme e parlandole ho capito che era la persona ideale, così avevo altre attrici in ballo anche famose, ma ho preferito lei. E devo dire che è stata la scelta giusta!


D: Hai lanciato diversi talenti, molti della tua Sicilia e alcuni del tuo paese!
R:Si! Il problema sai quale è? E’ che sino a quando non sono della tua stessa città tutto va bene, quando inizialmente non sono nessuno e hanno bisogno di te sono sempre lì pronti a dire quanto ti sono riconoscenti….nel momento in cui spiccano appena un po’, iniziano a nascere le gare su chi è “LA PRIMA DONNA”…..A me questo genere di antagonismo o chiamiamola “gara” a chi è più in luce nella città, a me non interessa affatto…Chi ha talento vive della propria luce e non ha bisogno di quella degli altri. Per me tutti i ragazzi che ho lanciato e che hanno lavorato con me sono tutti sullo stesso piano e chi adesso è diventato più conosciuto degli altri per me è la stessa ragazza o lo stesso ragazzo di prima…. E’ umile chi ha talento, chi non ne ha non ha umiltà perché è in continua gara per dimostrare cioè che non è e non potrà mia essere: un grande!!!!!

D: Come è avvenuto il tuo incontro con Henriette Rohl?
R:Ci siamo conosciute a Monaco, io conoscevo la città, ma non avevo avuto mai occasione di lavorarci, così quando seppi che una grossa casa di produzione tedesca stava facendo un lavoro, mi ci presentai…..i retroscena non ve li racconto…anche perché usciranno nella mia biografia! Naturalmente scherzo! L’ho conosciuta lì, è stata lei che ha voluto fortemente la mia regia. E’ rimasta affascinata dal mio modo di lavorare e dalla mia persona! Dovevo dirigere un suo nuovo lavoro, che tra l’altro sta producendo anche lei, spero che riesca a trovare i fondi, purtroppo il progetto ha un budget molto alto! Se ci riuscirà io sarò felice di dirigerla.



D: So che al Liceo eri una persona a cui piaceva fare degli scherzi. E oggi?

R:Si al Liceo, io e il mio amico Peppe, eravamo terribili per fare scherzi. Scherzavamo tutta la giornata. Quando ci incontriamo, ricordiamo alcuni episodi di quello che abbiamo combinato. Un volta, alla nostra insegnante di italiano, che era fissata con una 500 che posteggiava sempre davanti alla scuola, le abbiamo fatto uno scherzo. Una mattina, siamo usciti prima della professoressa e io e lui abbiamo preso, io da un lato e lui da un altro, la macchina e l’abbiamo posteggiata due traverse più sotto. Quando la professoressa è uscita e non ha trovato la macchina per la collera è svenuta…Allora io e il mio amico capendo ciò che avevamo combinato, mentre gli altri ragazzi cercavano di farle riprendere i sensi, siamo corsi a prendere la macchina e a riportarla dove era… Quando la professoressa ha aperto gli occhi e l’ha trovata è rimasta senza parole……… Oggi scherzo, pure quando sono con gli amici, mi piace far ridere gli altri. Con certi amici giochiamo a fare le imitazioni delle persone che conosciamo. I miei set sono sempre allegri…. siamo tutti una grande famiglia e scherziamo lavorando.



D: So che ai tuoi provini i ragazzi escono tutti con il sorriso in bocca. Quale è il tuo segreto?
R:Saperli ascoltare. Io non faccio solo il provino, non guardo solo il lato estetico di una persona. Anche perché a intuito so, guardando una persona, se sa recitare oppure no! Difficilmente sbaglio, anzi sino ad ora quasi mai! Le persone che vengono a fare i provini, entrano per dire i loro dati anagrafici e invece finiscono per raccontarmi la loro vita e sfogarsi con me. Molti mi chiedono consigli. A me piace molto ascoltare gli altri e soprattutto aiutarli.


D:Sei cresciuta artisticamente agli “Studios”, che ricordo hai?
R:Un ricordo meraviglioso, gli “Studios” sono la mia seconda casa. L’affetto che abbiamo ricevuto io e mamma, dalla famiglia Taddei, che è proprietaria degli studi, e da tutti i ragazzi che lavorano lì da anni, è qualcosa di inspiegabile. Ogni qual volta che sono stressata, mi faccio una passeggiata all’interno, anche se mi prendo di nostalgia perché è pieno dei miei ricordi e della storia del cinema. Mi ricordo quando studiavo lì, la mattina appena arrivavo, mi bastava guardare la scritta dell’ingresso degli “Studios” che mi si illuminavano gli occhi dalla gioia.

D:So che ami molto giocare a biliardo?
R:Il biliardo è la mia passione. Amo giocarci spesso, soprattutto quando ne ho tempo! Mi rilasso tanto! Ho imparato a giocare dal mio amico Saro, lui è bravissimo! Abbiamo iniziato a giocare ai tempi del Liceo, passavamo pomeriggi interi a giocare con altri amici. Ogni volta che mi sento stanca e ho voglia di tagliare, vado a giocare al biliardo. Vorrei comprare un tavolo da biliardo e metterlo a casa, per adesso sto studiando dove metterlo!

D:La prima canzone a cui pensi? E perché?
R:La prima canzone a cui penso, anzi le prime canzoni, sono “A te” di Jovanotti e “Rose rosse” di Massimo Ranieri. “A te” mi ricorda una persona a cui tengo molto, è una delle canzoni d’amore più belle che abbiano mai scritto, è l’insieme di tutto ciò che si vuole dire alla persona che si ama. La musica, le parole…… mi commuovono! Mia madre non l’ha può sentire più, di quante volte la ascolto….. “Rose rosse” invece è la canzone con cui mio padre ha conquistato mia madre. Prima di stare insieme, da ragazzi, per conquistarla le faceva suonare dal jukebox questa canzone. Poi gli regalò un 33 giri con la dedica. Mio padre era fissato con questa canzone. Alcuni mesi fa, incontrai una persona a cui tengo molto, eravamo in una via dove c’era un pub che faceva pianobar. Il cantante stava cantando “Rose rosse”, dopo qualche minuto salì in macchina, accendo la radio è si sintonizza su una frequenza che suonava questa canzone. Queste due canzoni sono per me come un messaggio, quando ho bisogno di risposte, spuntano queste canzoni. So che è stupido, ma io amo crederlo!!!!

D: Vivi in Austria? Ti piace vivere là?
R:Da matti! Però non abito sempre lì, diciamo che passo diversi mesi l’anno anche non consecutivi. Io mi sento molto austriaca, perché sono una persona che non butta mai carte a terra, che rispetta la natura, che ama i cibi molto americani come gli austriaci, che adora gli animali e la vita di montagna. Adoro vivere in Austria, mi rilasso a vivere lì. Ormai lì conosco tutti, ho il bar dove faccio colazione, il giornalaio, i negozio dove compro di solito. Ho tantissimi amici, personaggi politici, poliziotti, etc.


D:Come l’hai conosciuta l’Austria?
R:L’ho conosciuta con mio padre. Lui ha sempre sognato di avere una casa in Austria. Però per impegni di lavoro ci andavamo soltanto in estate, qualche settimana. Poi finalmente comprò casa e ci andavamo più spesso. Quando feci 18 anni, come regalo di compleanno, mi regalò questa villetta che si trova dentro un grosso residence. Amo la tranquillità, la pace, la neve, le montagne e tutte queste cose le trovo lì. Un giorno chissà mi piacerebbe andarci a vivere definitivamente....


D:Adori la neve?
R:Da morire! Il film “La città dell’amore” fu tutto girato con la neve. Quando c’era da spalare la neve per aprire le strade io ero la prima, quando c’era da costruire il pupazzo di neve l’ho fatto io con un altro……Adoro la neve, la sensazione che provo quando apro la finestra e vedo nevicare, non si può esprimere!!!


D:Come è stato il set de “La città dell’amore”?
R:"E’ la prima volta che giravo con la neve. Ho avuto diversi uomini del Corpo Forestale dello Stato che mi hanno affiancata come staff per la realizzazione del film e altri che hanno preso i panni di alcuni dei personaggi del film. Poi mi sono trovata ad affrontare personalmente situazioni che io, nella mia Sicilia di sole e di mare, non avrei mai pensato di affrontare. Sono stata a 600 metri sotto terra in una miniera, ho salito a piedi lungo una parete rocciosa per arrivare a circa 1300 metri di altezza, siamo passati nei vecchi passaggi della prima guerra mondiale, in quei pontili stretti di legno. Un giorno, passando per un pontile pieno di neve, alto dal fiume circa 40 metri, camminando sprofondai in un buco che veniva coperto da centimetri di neve. Tutto accadde all’improvviso, nessuno dei uomini che era con me se ne accorse, perché erano tutti davanti a me. Io rimasi senza parole, non riuscì a chiedere aiuto. Mi accorsi che c’era una catena grossa che pendeva dai lati del ponte, la afferrai e grazie a quel gesto non sprofondai del tutto. Riuscì a tirarmi fuori, pur avendo la gamba bloccata tra i ganci di ferro che erano attorno al buco e poi tornai da mamma che era dalla parte opposta del fiume assieme ad altri e raccontai tutto ridendo.. Anche perché ormai la paura era passata! Emozionante è stato anche l’incontro diretto che ho avuto con due linci che abbiamo inserito nel film. A mio rischio ho avuto un contatto diretto e devo dire che all’inizio ero un po’ preoccupata per le conseguenze, ma poi tutto si è svolto con grande emozione. E poi come diceva James Bond “Il pericolo è il mio mestiere!”.


D:Hai fatto un film che promuove l’indipendenza della donna, l’importanza della donna. Come è la donna oggi?
R:Devo dire la verità…..la donna oggi non è assolutamente come la donna del mio film! Le donne di oggi hanno mandato all’aria anni di sacrifici, lotte e umiliazioni per imporre l’importanza di “essere donna”. Oggi la donna, crede di sentirsi libera, ma in realtà non l’ho è! Sul lavoro rimane vittima di abusi, nella vita è schiava degli uomini. Dove è finita la libertà? Che cosa significa essere donna? La prostituzione gratuita! Oggi si parla di donne solo toccando argomenti intimi….e nelle altre cose….cosa fa la donna? Cosa vuole la donna? Che cosa desidera? Ci hanno fatto imparare a memoria la storiella della donna nata dalla costola di Adamo. Perché tutto, anche le Sacre scritture sono scritte da uomini che voglio in assoluto imporre il proprio potere. Chi lo dice che non sia l’uomo nato dalla costola della donna, dato che la donna è molto più intelligente dell’uomo e matura più velocemente! Io so solo che quando hanno creato il mondo io non ero presente, perciò siccome sono come San Tommaso, se non vedo non credo! Mi tengo le mie teorie su tutto, anche perché io amo studiare le cose e non imparare teorie che servono a qualcuno……………….





D:Lei è una persona che non deve chiedere mai: è una bella ragazza, intelligente, di talento, di cultura, e più ne ha più ne metta… Ma quanti ammiratori avrà? Il telefono nell’ultimo minuto le è suonato diecimila volte…..

R:Diciamo che ho parecchi spasimanti, ma una sola persona nel cuore!


D:E’ una persona romantica?

R:Parecchio, purtroppo! Sono l’ultima tra i romantici, fra poco mi faranno una statua al museo delle cere, per ricordarsi di un romanticismo che non c’è più!

D: Facciamo contenti i suoi ammiratori, come deve essere una persona per piacerle. Cosa la deve colpire?

R:Molte persone oggi stanno insieme per comodità, per compagnia, per farsi mantenere dal compagno o compagna, perché sono soli e cercano qualcuno…. Io credo che quando una persona ti piace veramente, tu non lo pensi, ma lo capisci pian piano da quello che ti succede.. L’ho capisco guardando negli occhi l’altra persona, ci sono delle alchimie che si muovono e non siamo noi a deciderlo, ma un motivo ci sarà se accade ciò……. Però la cosa che mi colpisce è la dolcezza, mi piacciono le persone fragili, sensibili e soprattutto di animo buono…..




D:Che cosa è per lei l’amore?

R: E’ un’arma divina per punire l’uomo, per farlo soffrire….. L’amore è vedere una persona e perdersi nei suoi occhi. L’amore è pensare che la tua vita non ha alcun valore senza quella persona. L’emozionarti quando guardi quella persona, tremare d’innanzi alla persona che ti fa battere il cuore. Capire che quando sei con la persona che ami, niente di tutto quello che ti circonda ha un valore. Pascal diceva che “Il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce!”. Vorrei tanto conoscere la ragione del mio cuore….

D: Quali sono le pazzie che hai fatto per amore?

R: Centinai di chilometri in macchina per vedere anche solo alcuni istanti la persona che amo..... Non dormendo anche diverse notti perchè il solo pensiero di vedere quella persona mi teneva veglia.....


D:Come ti senti alla tua età ad essere apprezzata così fortemente dalla critica e da grandi nomi del cinema? A soli 27 anni hai già una biografia, proprio come Charlie Chaplin, anzi a quell’età in tutta la storia del cinema siete solo voi due……..

R:Quando qualcuno mi chiede se faccio cinema io rispondo “non faccio cinema, faccio la storia del cinema”! Io faccio questo lavoro non perché voglio che un giornale di gossip mi riprenda con quello o con quell’altro…Ma perché voglio che un giorno si apra un libro della storia del cinema e si legga il mio nome con quello che ho fatto per il cinema…….. Il mio cinema è tutto diverso, è un filone a sé, pur uscendo dalla scuola del neorealismo.

D:Alcuni critici, tra cui Gregorio Napoli dicono che sei un punto di riferimento per la cinematografia e per la cultura in generale. Cosa ne pensi?
R:Cosa devo pensare? Io mi sento lusingata……….e lascio il giudizio di tutto a chi ha più cultura di me!



continua........


INTERVISTA- SECONDA PARTE





D: Come è stata la tua esperienza a Los Angeles?

R: “Bellissima!Anche se devo dire che io sono partita un po’ prevenuta perché amo molto l’Europa e dell’America mi piace il Montana, anche se non ci sono mai stata! Mi è piaciuta abbastanza, molto di più gli Studi Cinematografici che ho visitato….Comunque ho conosciuto tante persone, infatti dovevo starci qualche giorno e invece sono rimasta qualche settimana…….”


D: Hai lavorato in diverse nazioni. Quale tra tutte ti ha realizzato di più?
R: Sicuramente l’Austria. Da quando ero ragazzina sognavo di dirigere un mio film lì e con “La città dell’amore" ci sono riuscita. Anche la Slovacchia mi è piaciuta tanto e anche Monaco è una città molto ordinata e confortevole.


D: E’ nato da pochissimo il tuo primo “Fans Club Ufficiale”, ma hai tempo di incontrare i tuoi fans?
R: “Io ho tempo di incontrare tutti! Sono Presidente di una associazione cinematografica- la Cinema 2001- è siamo solo in Sicilia cinquantamila iscritti, pensa in quante riunioni devo presenziare………. Poi i miei fans mi scrivono spesso, ricevo lettere da tutte le nazioni dove ho lavorato. Mi fa molto piacere vederli e soprattuto mi tengo in stretto contatto con loro!”


D:Ti ricordi il tuo primo autografo?
R: “No! Anche perché è passato tanto tempo, però uno che me ne è rimasto in mente è stato nel 2007. Dopo essere stata ospite da Gigi Marzullo, era di sera a Roma ed ero in macchina, non mi ricordo come accadde……. Girai e investì un’auto che era parcheggiata. Non riuscivo a trovare il proprietario, da persone corretta, aspettai circa mezz’ora, quando lo trovai e gli spiegai il fatto, gli diedi subito la disponibilità di fargli aggiustare la macchina. Quello mi guardò negli occhi e mi disse: “Ma lei non è la regista….” Io subito pensai che questo se la volesse vendere cara, come spesso accade, invece quando io gli confermai che ero chi pensava lui, mi disse di andarmene perché non voleva essere pagato niente, però in cambio mi chiese di mettergli un autografo nella macchina ed io gli promisi di mardargli i biglietti del cinema per il mio film.….Gli autografai l'auto e qualche settimana dopo gli mandai i biglietti del cinema per lui e la sua famigia. Strano,vero?


D: E’ vero che non ami la confusione?

R: “Assolutamente!!! Io al mare preferisco il lago, c’è meno gente! Quando vado in un posto e trovo confusione scappo via, l’unico posto dove mi trovano con tante persone è al teatro. Al teatro solamente amo la confusione, perché prima di iniziare lo spettacolo tutti quelli seduti si guardano tra di loro e si scrutano, invece essendoci confusione è difficile essere al centro dell’attenzione. Al cinema invece amo starmene da sola, o quasi! Infatti, so le giornate di minore confusione e ci vado, siamo al massimo 10/12 persone……


D: La morte di suo padre ha segnato molto la sua vita, del resto come fa con tutti!
R: “Beh, certo! Sono diventata molto più protettiva nei confronti della mamma, non essendoci papà a casa sbrigo tutto io e quindi sono una piccola "capo famiglia"…….Sono sicura che mio padre sarebbe felice di come sto attenta alla mamma!”

D: La mamma tra l’altro simpaticissima e anche una dei numeri uno della sua casa di produzione!

R: “Chi non ci conosce, non pensa che sia mia madre, perché quando parla di me lo fa in terza persona e quando io ho da rimproverarla lo faccio senza esitare. Gli dico sempre che quando lavoriamo deve dimenticarsi che io sia sua figlia, ma sono la regista…!”

D: Ami molto gli animali?

R: “Tantissimo. Ho otto cani e cinque gatti. Tutti randagi ! Quando ne incontro uno da solo per strada, che è triste e senza nessuno, lo faccio salire in macchina e lo porto a casa mia! Poi tengo sempre in macchina un pacco di mangime per cani e quando ne incontro qualcuno per strada gli do da mangiare. Io non potrei vivere senza i miei cani, sono la mia famiglia. Posso girarmi le spalle tranquillamente tanto so che non mi pugnalerebbero per niente al mondo! Ho uno dei cani, che quando sono nella mia stanza che compongo le canzoni, viene e si siede accanto a me e rimane ad ascoltarmi….”


D: E' vero che hai un cane che si chiama "Sabrina"?

R:Si! Ai miei cani e gatti metto il nome dei miei attori preferiti: Jack, Jerry, Milo, etc... Poi l'ho trovata dentro il cassonetto dell'immondizia abbandonata il giorno del compleanno di Sabrina Ferilli. Allora ho deciso di chiamarla "Sabrina". E' un border collie! Anche se non riesco mai a capire con quale coraggio si abbandonano gli animali!!!!!

D: Odia la violenza e la combatte pure, così come ha raccontato nel suo film “Nel cuore di una diva”!
R: Odio la violenza sulle donne, sugli animali e sui bambini. Impazzisco quando penso l’uomo di che cosa sia capace…..Tutti e tre sono esseri fragili che dovrebbero essere protetti e non maltrattati. Dovrebbero iniziare a maltrattare gli uomini, così forse capirebbero che cosa significa….


D: So che ami andare in moto…..
R: “Le moto sono la mia vita. Io viaggio in moto tutte le volte che mi è possibile. Con la mia Harley-Davidson mi piace correre lungo le coste, nelle strade vicino al mare o nelle campagne…mi piace respirare la libertà che ti da la moto!”


D: Sarai tra gli ospiti del “Taormina Film Festival”. Come vivi questo momento?
R:”Benissimo. Sono molto emozionata. Io non amo molto la confusione, come dicevo prima, e i Festival sono molto affollati. Per me è la prima volta in un Festival Internazionale, però sono ben accompagnata…….

D: So che una delegazione italiana del tuo fans club, sta partendo per appoggiarti a Taormina!
R: “Si! Verranno diversi rappresentanti del club, poi mia madre, alcuni amici e collaboratori!”


D: Però non tutti i tuoi fans potranno essere presenti!
R: “Ci mancherebbe, mica possiamo sequestrare Taormina noi. Verranno solo alcuni quelli accreditati. Però quasi in contemporanea ci saranno nel sito ufficiale del “Fans Club” tutte le notizie e le foto relative alla presentazione della biografia a Taormina!


D: Proprio nella tua terra, a Taormina, presenterai assieme a Gregorio Napoli, la tua prima biografia ufficiale “Annarita, una cineasta a tutto CAMPO”. Come è nata questa cosa?
R: “Io sono felicissima che il critico cinematografico nonché direttore artistico del festival, Debora Jung, abbia voluto la presentazione dello stesso all’interno della 55esima edizione del Festival cinematografico. Io e Gregorio abbiamo dato subito la nostra disponibilità e con orgoglio presenterò alla mia “Sicilia” la mia prima biografia ufficiale”


D: Tuo padre era uno dei più grossi imprenditori siciliani, era in società in Libia con Booubacher, cosa hai imparato da lui?
R: Tutto. Da piccolissima andavo a lavoro con mio padre, nelle riunioni, nei meeting, nelle fiere, volevo sapere tutto e credo di aver imparato tutto da lui. Con lui parlavamo di marketing, di musica, di cinema, di letteratura, di politica…Lui è stato e rimarrà sempre il mio idolo.

D: Hai un portafortuna?
R: Porto sempre dietro con me diverse cose: un rosario benedetto e un braccialetto di Padre Pio, la foto di mio padre, la foto di una persona a me cara, la biografia di Fellini, “Le ultime lettere di Jacopo Ortis” di Foscolo e la fede di mio padre che porto sempre al dito…..

D: Perché la porti al dito?
R: E’ un modo per sentirlo vicino, per dividere con lui tutto quello che faccio!


D: La prima cosa che metti in valigia?
R: Oltre a quello che ho già detto, che porto sempre. La prima cosa che metto in valigia, anche se difficilmente la indosso, è una cintura firmata da Federico Fellini. Non riuscirei a partire per un viaggio senza quella.


D: Il film che hai visto per primo?
R: I primi due film che ho visto sono “La bella addormentata nel bosco” e “8 e ½” di Fellini.


D: Hai una frase o un motto che ti rappresenta?
R: Si! La frase: "Vivi come se dovessi morire oggi, pensa come se non dovessi morire mai!". E anche una frase di Giovanni Falcone mi piace pure, quella che dice che “Chi cammina a testa alta muore una volta sola, chi cammina con la testa bassa muore ogni istante”…


D: Un libro invece?
R: “Le ultime lettere di Jacopo Ortis” di Ugo Foscolo. Il personaggio, Jacopo, soffre per amore, e poichè non può stare con la persona che ama decide di morire……. Il libro lo so a memoria, lo leggo almeno da un 15 anni di fila. C’è una frase che mi piace particolarmente, che dice “Distacco i miei desideri,condanno le mie speranze, piango i miei inganni:no, io non la vedrò più, io non l’amero…….All’apparir del suo volto ritornano le illusioni, e l’anima mia si trasforma e obblia se medesima, e s’imparadisa nella contemplazione della bellezza….”. E poi quando dice: “T’amai, dunque t’amai e t’amo ancora di un amore che non si può concepire che da me solo. E’ poco prezzo, o mio angelo, la morte per chi ha potuto udir che tu l’ami e sentirsi scorrere in tutta l’anima la voluttà del tuo bacio….”


D: Sentire come decanti queste frasi, si rimane folgorati?
R: Addirittura! O forse semplicemente solo chi ha conosciuto il vero amore può decantarlo………


D: Quale dei tuoi film ti rappresenta di più?
R: “Nel cuore di una diva” e “La città dell’amore”, ma anche “Dove la vita non può arrivare”. Diciamo questi tre….

D: Perché?
R: “Nel cuore di una diva”, perché la protagonista femminile ha la mia determinazione e tenacia, il protagonista maschile ha il mio romanticismo, il personaggio della madre (Sandra Milo) assomiglia molto alla mia. Infatti mi sono ispirata a lei quando l’ho scritto……
“La città dell’amore” mi rappresenta molto, perché anche io credo in Babbo Natale, anche io sono senza papà e sento la nostalgia dei natali che passavo da piccola…..Mentre “Dove la vita non può arrivare” è molto autobiografico, parla di angeli. Io credo molto negli angeli e nella mia vita qualcuno l’ho pure incontrato. Infatti certi episodi sono raccontati nel film……

D: La tua canzone che ti rappresenta o a cui tieni di più?
R: Sono tre. “Padre” perché è dedicata al mio papà, “Ricordati di me” perché è dedicata ad un persona per me importante ed infine ” Sabrina” che è dedicata alla mia grande amica Sabrina Ferilli.


D: Un’amicizia rimasta da tanto con la Ferilli?
R: Da otto anni. Ogni anno ricordo il “10 giugno” quando l’ho incontrata la prima volta. La data la ricordo soprattutto perché è il giorno e mese di quando si sono sposati i miei. Lei è una delle persone a me più care, la persona a cui racconto tutto, pardon,quasi tutto! E’ la mia migliore amica, è stata molto importante per me, mi ha aiutato molto con la sua presenza quando è morto mio padre. Noi ci siamo conosciute molti mesi dopo…..E’ una persona simpaticissima, molto affettuosa e soprattutto è una grande attrice. Purtroppo nel cinema ci mancano attrici come Sabrina..

D: Mi hanno detto che quando giravi “La città dell’amore”, finite le riprese la sera andavate in un bar di montagna a bere con i minatori…
R: So che fa ridere la cosa…. Mia madre sognava sempre di vedere la vita di miniera, sognava di vedere come vivevano i minatori. E’ questo sogno gli e l’ho realizzato. Tutte le sere, o quasi tutte, appena finivamo di cenare dopo le dieci, ci riunivamo con quelli del Corpo Forestale e andavamo a bere con i minatori. Io non bevo assolutamente, facevo solo compagnia a loro.
Però si rideva, si scherzava, mi raccontavano aneddoti della prima e della seconda guerra mondiale a cui molti di loro hanno partecipato…. Ho imparato molto da loro….Sono delle persone simpaticissime e meravigliose….. Hanno reso questo film, un grande film!


D: Adori l’hockey? Infatti hai inserito una squadra di serie A nel tuo film, sempre nello stesso film di cui parlavamo prima….
R: Si! Io impazzisco per l’hockey. Sono fan della squadra di Hockey di Serie A, “Le Generali Aquile FVG” ,che hanno anche fatto una partecipazione straordinaria nel mio film. Il Presidente, tutti i dirigenti e i giocatori della squadra sono miei amici. Sono bravissimi! Quando posso, certe volte, scappo in Friuli solo per vederli giocare. Durante le riprese del film, ho portato anche Rita Del Piano, Katie Napoles e Aurora Dobuà a vederli giocare e gli è piaciuto molto. Quando abbiamo finito le riprese del film, i giocatori mi hanno regalato una sciarpa e una stecca firmate ambedue da tutti i giocatori e dirigenti, e un disco di hockey. Custodisco tutto gelosamente!!!!
Sto pensando di sponsorizzare anche la squadra con la mia casa di produzione, vedremo….!


D: Nella tua macchina hai pure un adesivo della squadra?
R: Io in macchina non metto adesivi, ma quello delle “Generali Aquile FVG”, si! E’ l’unico che si può permettere il lusso di essere appiccicato nella mia auto!

D: Oltre Padre Pio!
R: Oltre l’adesivo di Padre Pio, naturalmente!


D: L’ultima domanda, e chiudiamo questa seconda parte di intervista. Come ha sentito più vicino Padre Pio.
R: Diciamo, che la storia è lunga….. Infatti ho deciso di parlarne in maniera più approfondita nella mia biografia.....


D: Grazie e alla prossima!

R: Grazie a te e un saluto a tutti quelli che leggeranno questa intervista!



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